Eicosanoidi
Gli ormoni che il nostro corpo produce per il controllo delle più svariate funzioni fisiologiche sono molteplici (l'insulina è ad esempio l'ormone deputato al controllo degli zuccheri nel sangue), ma chi controlla gli ormoni?
La risposta si trova negli eicosanoidi. Ormoni potentissimi, gli eicosanoidi sono prodotti da ogni cellula del corpo umano e costituiscono la colla molecolare che lo tiene assieme. Alla famiglia degli eicosanoidi appartengono una grande varietà di ormoni : tromboxani, acidi grassi idrossilati, lipossine, leucotrieni ecc. Gli eicosanoidi sono ormoni che vedono la loro scoperta in un periodo piuttosto recente (basti pensare che i primi studi su questi ormoni fruttarono il premio Nobel per la medicina nel 1982).
Il meccanismo di funzionamento degli eicosanoidi è estremamente complesso: appaiono,durano pochissimi secondi, in concentrazione bassissima, agiscono sui tessuti bersaglio senza entrare nel circolo sanguigno e muoino. Risultava quindi, molto difficile imbattersi in essi. Come anche per gli ormoni più comunemente conosciuti, gli eicosanoidi hanno effetti antagonisti: esistono cioè eicosanoidi "buoni" ed eicosanoidi "cattivi" . Per buoni o cattivi si intende dire che, in base alla funzione che ogni eicosanoide svolge, ogni eccesso potrebbe essere nocivo. Portiamo come esempio il rapporto tra i grassi introdotti in una dieta e la produzione di eicosanoidi.
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Lo scopo dell'alimentazione nella zona e quello di trovare un equilibrio nella produzione degli eicosanoidi. EFA = Essential Fatty Acids (Acidi Grassi Essenziali). Ma che rapporto c'è tra gli eicosanoidi e l'alimentazione nella zona? Bisogna ricordare che i grassi essenziali (EFA) sono i mattoncini che compongono gli eicosanoidi. Inoltre l'equilibrio tra proteine e i carboidrati controlla la produzione di insulina e glucagone determinando a sua volta se l'organismo produrrà eicosanoidi buoni o cattivi. |
Una dieta troppo ricca di carboidrati determina una produzione massiccia di insulina e un conseguente eccesso di eicosanoidi che mantiene fuori fase la glicemia, impedendo alla massa adiposa di essere smontata.